Paolo Zebolino
Ghirondista, cantante e compositore
DCyNJxh-taIgzJ3IN7RNqlTI0IQrJxlA7md7j2fcNKoUA-45734601-1
Blog
Posted on August 12, 2020 at 5:30 AM |
L’undicesima visione del terzo libro del “Liber Scivias” di Ildegarda di Bingen, terminato nel 1151, descrive gli ultimi giorni e la caduta dell’anticristo. Ad un certo punto viene descritto un giovane (Gesù con uno strumento sulle ginocchia. Nel testo latino si usa il termine “lira”.
Il miniatore che, tra il 1200 e il 1220 circa ha lavorato sul codice (Cod. Sal. X, 16) conservato nella biblioteca dell’Università di Heidelberg ha rappresentato la “lira” (f. 177r) come una ghironda (nella forma di “organistrum” suonato da una sola persona) che simboleggia “i canti gioiosi di coloro che soffriranno terribili tormenti nella persecuzione che il figlio dell’iniquità infliggerà agli eletti” (f. 187r).
Questo ci autorizza a pensare che quell'immagine avesse potuto evocare nel lettore i “gioiosi canti” di cui sopra ovvero che lo strumento servisse nella quotidianità anche per accompagnare il canto dei monaci e quindi non fosse solo relegato al ruolo di strumento didattico.
Qualche secolo più tardi, l’evocazione del suono della ghironda suggerita dalle immagini cambierà completamente.
Anche se nascosto dalle sembianze del “giovane” questa è la sola rappresentazione di Gesù che suona uno strumento che io conosca, e suona la ghironda!
Categories: None
The words you entered did not match the given text. Please try again.
Oops!
Oops, you forgot something.